Fino alla settima generazione

Tg LA7, Venerdì 11 marzo 2011, 20.30


Enrico Mentana a proposito del terremoto in Giappone parla de “la paura atavica delle radiazioni”



O è un concetto antropologico sottile o è il consueto eccesso di aggettivazioni. L’immaginario di massa incontra le radiazioni a Hiroshima e Nagasaki, ne conferma la consapevolezza sull’atollo di Bikini: non più di 70 anni fa, in ogni caso. Un periodo troppo breve perché si possa usare il termine “atavico”. Vero che ci sono anche la radiazioni solari, che il radon si annida nei piani di pietra delle cucine: ma anche di queste radiazioni dubito che il Cromagnòn avesse percezione.

Peccato, perché di aggettivi disponibili ce ne erano tanti: la paura poteva essere descritta come esagerata/giustificata, palese/latente, opportunistica/motivata, esagerata/contenuta, e via così. Per quanto la paura, che notoriamente fa 90, sta bene anche senza altra compagnia, quando raccontata senza il sovrappeso delle emozioni soggettive.
Ma forse Chicco Mentana, che fesso non è, faceva riferimento alla atavica paura dell’invisibile; Eduardo avrebbe detto “questi fantasmi”. Questi: certi, specifici. Determinativo. Determinato. Determinante. Come il nucleare.


Doveroso Post Scriptum: il TG di Mentana è tuttora ilmigliore incircolazione, e inquesto concordo con Bruna




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