Economia di sostituzione

Non è una grande idea, ma pare che non sia presa in considerazione. Se davvero non possiamo più pensare ad una economia di crescita (e davvero non si capisce cos'altro ci sia da far crescere) non vedo però perché non si possa pensare ad uno sviluppo economico basato sul concetto di miglioramento.

La vedo così: fin qui abbiamo tratteggiato una società basata sulla capacità di produrre, di far prodotto. All'apice della capacità produttiva abbiamo sbattuto pesantemente la capoccia su due muri: da una parte qualcuno, molto lontano, ha cominciato a ri-produrre le merci a bassissimo costo; dall'altra qualcuno, ancora in qualche modo lontano, non si è fatto "mercato": non ha acquistato merci.

Oltrepassare la crisi del modello intignando nello stesso modello? Fa fatica anche solo pensarlo. Anche ci cinesizzassimo, (Marchionne's way) resta il problema degli acquisti.

Quando hai saturato la domanda di merci, la puoi riattivare solo puntando ad una sostituzione delle merci. Ma allora perché non pensare a una sostituzione per via di qualificazione?

Esempi sotto'occhio: demoliamo via via costosissime e inquinanti centrali ad idrocarburi e sostituiamole con le rinnovabili. Processo in corso, privati disponibili ad investire, basta pianificare e non ostacolare.

Esempi non sott'occhio ma auspicabili: sostituire un patrimonio edilizio cresciuto "purchessia", scempiando il territorio e consegnando degli standard abitativi impossibili, con una edilizia migliore sotto il profilo ambientale, sociale, energetico e abitativo.

Un apio di cose si possono fare. Qualche spicciolo in giro ancora c'è, l'importante a questo punto è non consegnarlo alla speculazione finanziaria ma depositarlo nei salvadanai dei progetti.

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